Quali sono i rimedi per le vene varicose

Quali sono i rimedi per le vene varicose

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Vene varicose: che cosa sono?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le vene varicose rappresentano una delle più diffuse patologie della terza età, che interessa prevalentemente il sesso femminile. Questo disturbo consiste in una dilatazione sacculare dei vasi venosi (superficiali o profondi) che appaiono come formazioni emergenti dalla superficie cutanea.

Le zone anatomiche colpite da tali problematiche sono gli arti inferiori e soprattutto i polpacci, dato che proprio in queste aree le vene vengono sottoposte al maggiore lavoro circolatorio. Infatti esse devono trasportare il sangue dal basso (piedi e caviglie) verso l’alto (cuore), vincendo la forza di gravità che attira il flusso ematico verso il basso.

Per evitare che il sangue ristagni nelle parti declivi del corpo, all’interno dei vasi venosi sono in funzione le valvole a nido di rondine, formate da lembi di tessuto connettivo in grado di aprirsi (quando il sangue scorre secondo la giusta direzione e cioè verso l’alto) e di chiudersi invece per impedire il suo reflusso. Può succedere che tali strutture valvolari non funzionino perfettamente e che di conseguenza piccole quantità di sangue non vengano spinte verso il cuore: sono queste appunto le condizioni in cui le vene si dilatano assumendo l’aspetto di varici.

Il principale fattore eziologico coinvolto riguarda il funzionamento della vena safena, il più grande e più lungo vaso venoso dell’intero sistema circolatorio. In questo caso le alterazioni morfologiche e funzionali della vena sono chiaramente visibili e la loro diagnosi consente di intervenire tempestivamente.

Cause e sintomi delle vene varicose

Le principali cause delle vene varicose possono essere di tipo anatomico oppure funzionale, tenendo conto dell’estrema rilevanza delle valvole a nido di rondine. Esse infatti sono sempre e comunque coinvolte, in maniera più o meno diretta, nell’insorgenza delle vene varicose.

Tra i principali fattori scatenanti ci sono:

  • sovrappeso: dato che un eccessivo carico ponderale contribuisce a ostacolare il ritorno venoso al cuore;
  • pompa muscolare: che può non essere completamente funzionante e di conseguenza non spingere adeguatamente il sangue verso il cuore (bisogna ricordare che le vene vengono strizzate dalla muscolatura contigua);
  • attività in ortostatismo: che costringe il corpo a rimanere per ore in posizione eretta, uno stato svantaggioso per il corretto svolgimento delle funzioni circolatorie del distretto venoso;
  • età: che aumenta i fattori di rischio quando supera i 50 anni;
  • patologie congenite: riguardanti sia l’anatomia che il funzionamento dei vasi venosi e che si riflettono soprattutto sul ritorno di sangue verso il cuore.

Sicuramente esiste una predisposizione genetica alle varici, dato che esse compaiono con maggiore frequenza in soggetti la cui percentuale di fibre collagene e di elastina è nettamente inferiore alla norma.

Come conseguenza di tale condizione, le pareti vasali risultano meno contrattili e quindi la pompa muscolare non risulta adeguatamente efficace per stimolare il circolo venoso. Questo disturbo è più frequente nella popolazione femminile soprattutto a causa degli estrogeni, che influenzano direttamente e indirettamente il rapporto tra contrazione e rilassamento delle pareti vasali.

Trattamenti per curare le vene varicose

Per avere una corretta diagnosi relativa alla presenza delle vene varicose è sufficiente sottoporsi a una visita specialistica presso un flebologo che, in base all’esame obiettivo e all’anamnesi del paziente, è in grado di rendersi conto della reale condizione del sistema venoso.

In base a tale diagnosi, il medico può impostare un piano terapeutico che è di tre tipi:

  1. conservativo;
  2. mini-invasivo;
  3. invasivo.

1) Trattamenti conservativi

Vediamo di seguito quali sono i principali trattamenti conservativi, ovvero trattamenti non invasivi e che cercano di risolvere il problema all’inizio, agendo sulla prevenzione. Tutti questi interventi non sono risolutivi in quanto non portano a guarigione le varici, ma funzionano soltanto per evitare un loro peggioramento. Non si ottiene quindi una regressione dei sintomi, ma si prevengono le complicanze. Tra i principali trattamenti conservativi abbiamo:

  • cure farmacologiche
  • elasto-compressione
  • applicazione di gel e pomate
  • integratori alimentari

Cure farmacologiche

Si tratta di cure farmacologiche e di impiego delle calze elastiche, dispositivi medici che offrono una terapia elasto-compressiva costante e concentrata a livello degli arti inferiori. I medicinali che trovano maggiore impiego in presenza di varici sono preparati a base di principi attivi anti-edemigeni e pro-fibrinolitici:

  • Terapie anti-edemigeni:  funzionano minimizzando la formazione di edemi e quindi il ristagno di liquidi nelle parti inferiori del corpo (caviglie e piedi), intervenendo per regolarizzare il ricambio idrico e migliorare la diuresi. In questo modo le gambe si sgonfiano e le vene sono libere di funzionare correttamente pompando il sangue verso l’alto;
  • Terapie pro-fibrinolitiche: hanno il compito di impedire la formazione di trombi causati dalla stasi del sangue, rendendolo più fluido. A tali prodotti di solito si aggiungono anche antinfiammatori, per scongiurare il rischio di processi flogistici a carico delle pareti vasali, responsabili di flebiti e trombo-flebiti.

Elasto-compressione tramite calze elastiche

L’elasto-compressione esercitata dalle calze elastiche svolge un ruolo fondamentale sia per curare che per prevenire eventuali complicazioni di questo disturbo. Simili calze elastiche graduate esercitano infatti una compressione decrescente a partire dai piedi verso le ginocchia e le cosce, per spingere il sangue al cuore. In alternativa possono essere utilizzate anche speciali bende elastiche, formulate per spremere le vene a seconda del loro grado di dilatazione sacculare.

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Creme e gel per la prevenzione e cura delle varici

In alternativa o in aggiunta e possibile applicare sulle zone interessate Varilux Premium, un gel formulato appositamente per alleviare i sintomi delle vene varicose e prevenire la loro comparsa. Varilux Premium è fatto con ingredienti naturali e non ha controindicazioni, quindi è adatto a tutti. Basta applicare il gel sulle gambe e fare assorbire massaggiando bene due volte al giorno: la mattina appena alzati e la sera prima di andare a letto. La sua efficacia lo ha reso uno dei prodotti attualmente disponibili più efficaci per attenuare e contrastare le varici.

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Integratori alimentari

Un altro importante rimedio non invasivo ma sicuro ed efficace nella fase di prevenzione è l’assunzione di Varicorin, un integratore alimentare formulato e pensato per aiutare e dare un sollievo a chi di vene varicose, gonfiore o edema delle gambe. Varicorin integratore ha una serie di vantaggi, confermati da numerosi test clinici, motivo per cui già molte persone hanno deciso di acquistarlo. I suoi vantaggi riscontrabili dalle recensioni positive dei consumatori sono:

  • Combatte efficacemente le vene varicose,
  • Riduce la sensazione di pesantezza della gambe,
  • Riduce il gonfiore e migliora la circolazione,
  • Aiuta a eliminare l’acqua in eccesso,
  • Migliora la salute delle pareti dei vasi sanguigni.

Varicorin è facile da usare, basta prendere 2 capsule al giorno, preferibilmente 30 minuti prima dei pasti bevendo circa 300 ml di acqua. La confezione contiene 60 capsule e se il prodotto non soddisfa le aspettative, basta restituire la confezione entro 90 giorni per ottenere il rimborso. Per maggiori informazioni su Varicorin leggi la recensione.

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2) Trattamenti mini-invasivi

Si tratta di terapie endo-vascolari che utilizzano i raggi laser oppure la radio-frequenza, da impiegare soltanto in casi selezionati dal medico, dato che non tutte le vene varicose riescono a rispondere correttamente a simili procedure. Il paziente viene sottoposto ad anestesia locale e, sotto la guida ecografica, subisce un intervento termico localizzato nel punto di sfiancamento della parete vasale.

Un altro trattamento mini invasivo per curare le vene varicose è la scleroterapia. Essa è un trattamento che consiste nell’iniezione diretta in vena di sostanze chimiche capaci di sciogliere il trombo e la degenerazione fibrosa della parete vasale.

3) Trattamenti invasivi

Fra i trattamenti invasivi vi è la fleboctomia, ovvero l’asportazione percutanea di collaterali varicose. Si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico in anestesia generale che prevede l’asportazione totale o parziale della vena malata, con successivo ricongiungimento della porzione a monte con quella a valle della vena trattata. Essa viene associata alla safenectomia ovvero l’asportazione della vena safena e può interessare la piccola o la grande safena. Con la safenectomia viene eseguito uno stripping che può essere “lungo” quando c’è un’asportazione totale, oppure “corto” quando invece vi è un’asportazione parziale del vaso sanguigno.

L’intervento chirurgico prevede l’anestesia (locale o generale), ha una durata di circa 30-60 minuti e prevede una fase post operatoria che può durare anche 30 giorni e con due visite di controllo (una dopo tre giorni dall’intervento e una dopo un mese). Le conseguenze temporanee che si possono verificare a seguito dell’intervento sono:

  • comparsa di ecchimosi (lividi) lungo la vena;
  • dolori e/o senso di dolore;
  • insensibilità cutanea localizzata;
  • iperpigmentazione delle cicatrici

ATTENZIONE: Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico. Leggi il Disclaimer.

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